La scelta del secondo gatto

La decisione è presa. Il nostro micio avrà presto compagnia, un suo pari con cui spassarsela un po’.

Sorge un primo dilemma. Meglio scegliere un gatto dello stesso sesso o di sesso diverso?
Il problema non sussiste se il gatto di casa è sterilizzato e se si provvederà quanto prima alla sterilizzazione del secondo. Far convivere pacificamente, specie in appartamento, due maschi integri sarebbe un’impresa difficile e i due, prima o poi, finirebbero per darsele di santa ragione. E la tendenza a marcare il territorio con urina dall’odore alquanto sgradevole renderebbe altrettanto difficile la vita per gli umani. Se si opta per un animale di sesso diverso, occorrerà mettere in conto che, in mancanza di provvedimenti, i due metteranno su famiglia, con il rischio di trovarsi numerose cucciolate da sistemare; impresa, questa, spesso impossibile.

Secondo dilemma: meglio un cucciolo o un adulto?
L’ideale sarebbe portare a casa un gattino poco dopo aver adottato il primo; i due piccoli avrebbero più facilità a socializzare, condividendo giochi ed esperienze con quella complicità infantile che favorisce il loro benessere psico-fisico.
Molte persone, tuttavia, arrivano alla decisione di adottare il secondo gatto a distanza di qualche tempo, quando il loro è già adulto.
Di solito si tende ad optare per un cucciolo, pensando di contenere i problemi; il che, in linea di massima, è vero in quanto l’aggressività dei soggetti adulti è minore nei confronti di quelli giovani.
Ci sono, tuttavia, alcune situazioni sconsigliabili.
Se, ad es., il gatto di casa è molto anziano ed ha sempre vissuto da solo, godendo in esclusiva delle attenzioni dei suoi umani, l’arrivo di un cucciolo potrebbe sconvolgergli la vita e rovinargli gli ultimi giorni che gli rimangono. Quel moccioso rompiscatole e casinista potrebbe indurlo a crisi depressive o, al contrario, scatenare un’accesa rivalità…
È anche erroneo pensare che “cucciolo è meglio, così lo si educa e lo si abitua come si vuole.” A parte che il gatto non è così malleabile come qualcuno potrebbe pensare, nel cucciolo il carattere non è ancora definito; quello che sembra un timido micetto potrebbe, col tempo, esibire una grinta inaspettata.
Il gatto adulto, invece, riserba meno sorprese, perché la sua personalità è già ben definita.
Se al momento dell’adozione ci si lascia consigliare, sarà più facile scegliere un micio il cui profilo psicologico si adatti meglio con quello del gatto di casa. Se quest’ultimo, ad es., ha un carattere molto forte, sarà meglio dargli un compagno docile e conciliante, in modo da evitare ogni forma di rivalità.

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In ogni caso, cucciolo o adulto sia il nuovo arrivato, sarà bene osservare alcune semplici regole per impostare le premesse di una buona convivenza.

  • Mai farli incontrare direttamente al momento dell’arrivo a casa. Non si stringerebbero la zampa, né si scambierebbero leccatine affettuose. Uno sarà spaurito dal nuovo ambiente, l’altro si chiederà chi sia mai quell’intruso che osa entrare nel suo regno.
    Meglio chiudere, per qualche ora, il gatto di casa in una stanza e concedere all’altro di perlustrare l’abitazione, in modo da annusare gli odori del gatto che ci vive. Poi si fa il contrario, rinchiudendo il nuovo arrivato e liberando l’altro affinché percepisca la presenza del nuovo micio.
  • Sarà bene essere presenti al primo incontro, ma restare in disparte e lasciare che i due animali si valutino da soli, intervenendo solo in caso di scontro diretto (il che avviene raramente). Difficilmente scatterà il colpo di fulmine: i due gatti si annuseranno, probabilmente si “soffieranno”, forse uno dei due andrà a nascondersi. È del tutto normale. Bisogna avere pazienza e lasciare loro il tempo (quanto, dipenderà dai due soggetti) di conoscersi e familiarizzare; finiranno per fare amicizia.
  • Per aiutarli sarà importante, almeno i primi tempi, somministrare loro i pasti alla stessa ora, ma in ciotole separate, aggiungere una seconda lettiera ed essere generosi di coccole con entrambi…

Errori da evitare:

  • Cercare di “stanare” con la forza il micio che eventualmente si nasconda dietro un mobile o sotto il divano; prima o poi, uscirà da solo.
  • Super-coccolare il nuovo arrivato pensando sia il più spaurito ed indifeso; così facendo, si rischia di suscitare le gelosie del gatto di casa, che ha invece bisogno di essere rassicurato sull’affetto dei suoi “umani”. Non è forse così anche quando arriva un fratellino?

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