I volontari di Apac – Associazione Protezione Animali Carpigiana, che da oltre vent’anni gestisce il Gattile di Carpi, lanciano un grido d’allarme: “non smettete di sostenerci economicamente o rischieremo di chiudere”.
La notizia del generoso lascito testamentario di 360mila euro da parte della signora Virginia Lorenzini, grande amante degli animali, per la costruzione di una nuova struttura per gatti abbandonati, si è infatti trasformata in un’arma a doppio taglio.
“Si è diffusa la falsa convinzione che fosse la nostra associazione la destinataria del denaro – spiega la volontaria Laura Biolcati Rinaldi – e questo si è tradotto in un crollo improvviso nel reperimento di fondi.
In realtà, la donazione è stata ricevuta dall’Unione delle Terre d’Argine affinché inizi a realizzare il nuovo Gattile: nulla è stato destinato ad Apac per il mantenimento degli animali.
Da alcuni mesi le donazioni sono letteralmente crollate e i conti per l’acquisto di cibo, medicinali e cure veterinarie si allungano ogni giorno di più.
Anche le raccolte alimentari sono sempre meno fruttuose: i volontari che chiedono un piccolo contributo si sentono rispondere che con tutti i soldi ereditati, Apac non ha alcun bisogno di altro denaro.
Purtroppo si tratta di un enorme equivoco e a farne le spese sono i 400 mici che hanno trovato nel Gattile un rifugio sicuro e le colonie feline delle Terre d’Argine, composte da circa 2.100 gatti, di cui ci prendiamo cura ogni giorno”.
Il contributo pubblico che Apac riceve copre a malapena il 50% delle spese sostenute, il resto viene finanziato attraverso donazioni, proventi del 5 per mille, raccolte fondi, banchetti ed eventi.
“Se tali risorse vengono meno – prosegue Laura – non saremo più in grado di garantire cibo, medicinali e cure agli animali”.
E intanto gli ingressi nella fatiscente struttura di via Bertuzza sono quotidiani.
Le cause? Innumerevoli.
“Ci sono anziani che non possono più occuparsene, chi si trasferisce per lavoro, coppie che si separano, chi si trova in difficoltà economica e non riesce più a sostenere le spese legate all’accudimento del proprio micio e poi ci sono i gatti malati che diventano un peso di cui sbarazzarsi”.
Gli ultimi arrivati sono Chicca e Ringhio, due gatti ormai vecchietti portati in Gattile dopo anni trascorsi in casa a causa di una improvvisa allergia sviluppata dalla proprietaria.
“Per loro serve un’adozione del cuore urgente: hanno sempre vissuto in appartamento, sono buoni e affettuosi e non meritano di finire la loro vita qui”.
L’associazione è in grandissima difficoltà e chiede aiuto a tutti coloro a cui sta a cuore il benessere degli animali più sfortunati, “quelli senza casa, quelli che nessuno vuole più, quelli malati, maltrattati, abbandonati.
A chi per anni ci ha sostenuto, permettendoci di salvare e accudire tanti gatti, – conclude Laura Biolcati Rinaldi – chiediamo di continuare a farlo, o ne soffriranno i 2.500 gatti che quotidianamente dipendono da noi per una ciotola di cibo, una manciata di crocchette e una visita dal veterinario quando stanno male”.
Jessica Bianchi – Tempo Carpi del 1° maggio 2019