“Mi chiamano Red. In realtà avevo un altro nome ma gli umani non sono abbastanza evoluti per capire il miciesco, perciò cercare di dirglielo è tempo perso.
In novembre mi ritrovai abbandonato, sperduto e solo. Ero affamato e spaventato, intorno a me il mondo era alieno e terrificante. Per fortuna sono stato accolto in una casa, nutrito e tenuto al sicuro; purtroppo era già affollata. La lotta per il territorio non è per me, specie se devo combattere contro una micia nevrotica e il cane suo alleato.
Poi arrivarono loro. Una coppia di umani, buffi e sgraziati, che mi riempirono di complimenti, coccole e mi diedero dei bottoncini gialli dal sapore delizioso.
Sentivo che raccontavano che si erano innamorati di me dalla foto su Facebook (un posto dove gli umani raccontano i fatti loro. Che scemi), lo so sono bellissimo, per questo non capisco il motivo per cui sono stato abbandonato, la mente degli umani è un groviglio imperscrutabile anche per noi eccelsi felini; forse in realtà è semplice, sono cattivi di natura, o almeno molti di loro.
Sonnecchiavo sulla sedia e ascoltavo l’umana spiegare che, la curiosità di sapere se ero stato ben sistemato, li aveva spinti a telefonare e scrivere mail al Gattile di Carpi, al Soccorso Animali. Dopo tre giorni di ricerca, erano riusciti a scoprire dove ero finito.
Dove ero finito? Ma che idioti, sono sempre stato qui.
Poi, mi hanno afferrato e sistemato in una scatola nera che chiamavano trasportino. Ho cercato di oppormi ma anche chi mi ha accolto si è coalizzato contro di me, e alla fine mi sono dovuto rassegnare e andare via da quella che cominciavo a considerare la mia nuova casa.
Sono arrivato in un posto diverso. Odorava di gatta. Quando mi hanno liberato ero così spaventato che ho corso come un razzo per cercare un posticino in cui nascondermi. Sono finito contro un’altro gatto e poi mi è arrivato un colpo in testa. Dopo aver affrontato tutte queste difficoltà ho trovato rifugio dietro una porta. Sentivo quei maledetti ridere, e dire che mi ero scontrato contro lo specchio della scarpiera. Una trappola messa lì per tormentarmi. O almeno lo credevo all’inizio.
È qualche giorno che vivo in questo nuovo posto. Devo dire che ho due cucce solo per me che non devo dividere con nessuno. Un posticino nascosto per le pappe, sempre a disposizione, lettiera in uso esclusivo. E coccole. Tante coccole anche se faccio finta di non apprezzarle.
Sono indeciso se fidarmi di questi due, dopo tutto finora nessuno mi ha voluto con sè! Chi mi assicura che tra qualche tempo anche loro non mi caccierano via? Pertanto ho deciso di aspettare un po’ prima di affezionarmi. Nel frattempo mi godo quello che mi danno.”
Red è un micio di meno di due anni, attualmente è ancora intero, ma i primi di febbraio verrà castrato, lo abbiamo sverminato e ha fatto la trivalente. Non aveva microchip, e per fortuna la sua codina corta è genetica e non una mozzatura.
È un micio buono ma con carattere. Ora è ancora spaventato da tutto, e dopo la visita dal veterinario si è di nuovo nascosto dietro il divano. Però durante la visita è stato buono, non ha sbranato la dottoressa e neanche noi!
Ha già parecchi soprannomi: Spadino, Micio Cartone Animato e Micio Ninja.
La mia ipotesi è che fu un regalo per il Natale 2013, poi è cresciuto e il giocattolo non era più gradito.
Per questo chiedo a chi vuole regalare un micio, di non dimenticare che sono esseri viventi e non balocchi da gettare quando vengono a noia. Provano lo stesso sentimento di quando, uomo o donna tu sia, vieni lasciato dal tuo partner, senza una spiegazione. E tutti prima o poi abbiamo provato quei sentimenti: dolore, rifiuto, stordimento, confusione.